Il Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati, in collaborazione con il comitato ’Un meridione per i diritti dei bambini a tempo pieno’, è attivo per l’aumento dell’offerta formativa, quale potenzialità della crescita evolutiva degli alunni e delle alunne della scuola italiana, tramite l’attuazione del Tempo Pieno nelle scuole italiane ad oggi sprovviste, ossia nelle regioni meridionali. Il tempo pieno è un’azione educativa riconosciuta in maniera positiva nelle regioni del centro-nord ma ad oggi trova ancora ostacoli evidenti nelle regioni meridionali. Gli elementi ostativi a tale prassi sono, oltre la carenza di spazi dedicati alle mense, il potere decisionale della struttura oraria attribuito unicamente all’autonomia delle singole istituzioni scolastiche che nel meridione d’Italia optano per un ridimensionamento dell’offerta formativa, specie nella scuola primaria con una riduzione progressiva dalle 30 ore settimanali alle 27 ore, in un territorio già saturo di criticità: - innalzamento della dispersione scolastica; - riduzione del tempo scuola per investimenti di genere culturale e formativo; - innalzamento di progetti extracurricolari a pagamento; - innalzamento dei docenti perdenti posto; - innalzamento dei docenti fuorisede. L’aumento dell’offerta formativa è pensare la scuola con nuove vesti, il tempo pieno è opportunità di crescita prosociale, è qualità dell’azione didattica. È poter armonizzare tempi tra didattica innovativa e tradizionale. È maggior impiego lavorativo, è consentire alle famiglie tempi più distesi per le proprie attività lavorative. Il nucleo familiare va’ modificandosi anche al meridione: dalla famiglia patriarcale si passa al nucleo essenziale e spesso formato da un solo cargiver. Il sostentamento è delegato alla capacità di armonizzare i tempi e l’organizzazione familiare che non va più trascurata. Il tempo pieno al Sud d’Italia rappresenta: - sviluppo e crescita culturale; - pari opportunità e diritti; - supporto alle famiglie; - opportunità lavorative; - il rientro dei docenti fuori regione. Sulla base delle suddette riflessioni, il Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati, CHIEDE 1) una struttura programmatica di carattere politico-governativo che non demandi agli interessi periferici delle singole scuole la struttura oraria scolastica ovvero si lavori all’innalzamento delle percentuali irrisorie del Tempo Pieno nelle regioni meridionali istituendo una forma obbligata di erogazione dell’offerta formativa che si ufficializzi con una sezione dedicata al tempo pieno per istituzione scolastica per l’intero ciclo obbligatorio 6/16 anni. 2) l’autorizzazione di fondi adeguati per l’edilizia scolastica e un’azione di monitoraggio delle amministrazioni comunali affinché inglobano nei lavori di ordinaria amministrazione i fondi europei del PNRR per la riqualificazione delle istituzioni scolastiche con la creazione di spazi funzionali alle mense scolastiche. 3) un resoconto statistico di come siano stati utilizzati i finanziamenti stanziati dal decreto Rilancio per l’incrementare del Fondo Unico per l’edilizia scolastica per l’anno 2020, distribuito tra tutte le Province, le Città metropolitane e i Comuni con un numero di studenti pari o superiore a 10.000. La rilevazione oggettiva delle opere messe in atto per la fruibilità del tempo pieno è il primo tassello per la giusta pianificazione futura. Coordinamento Nazionale Docenti Immobilizzati Un meridione per i diritti dei bambini a tempo pieno